Ma se a sbagliare -e, di conseguenza, a rovinarci il lavoro!- è qualcun altro, qualcuno che ritenevamo più esperto di noi e al quale avevamo affidato il frutto delle nostre fatiche, la delusione è maggiore proprio perchè inaspettata.
E' quanto è successo a Sonia, un'utente della mia Guida di Pittura su Porcellana, che è incappata in un "incidente" causato dall'imperizia della persona alla quale aveva commisionato la cottura dei suoi primi lavori.
Anche se è una neofita nel campo della decorazione ceramica, Sonia dipinge da molto tempo con altre tecniche e sa che prima di prendere in mano pennelli e colori è bene documentarsi sulle caratteristiche di ogni metodica per non avere sorprese al momento di metterla in pratica.
Si è letta tutti gli interventi della Guida che trattavano l'argomento che la interessava, la pittura ad olio molle, e mi ha contattata in privato per chiedere chiarimenti e dettagli...insomma non si può negarle il merito di aver affrontato l'impresa con una seria preparazione teorica
Peccato non abbia fatto altrettanto la signora alla quale ha affidato la cottura dei pezzi...
Risultato: invece di passare a ritirare le sue opere alla data prestabilita, Sonia si è sentita convocare d'urgenza da una telefonata della negoziante infuriata che, con strepiti e minacce, le ha comunicato di aver dovuto interrompere la cottura a 200° perchè le porcellane dipinte "con quella roba" (si chiama olio molle, signora) avevano iniziato a produrre fumi...
E' evidente che all'improvvisata cuoci-ceramiche-conto-terzi deve essere sfuggita la constatazione che, se i forni per il terzo fuoco sono dotati di uno sfiatatoio, un motivo ci deve pur essere!
E ha preferito prendersela con la malcapitata cliente, palesemente inesperta, anzichè indagare le cause dell'incidente e farsi un esame di coscienza sull'effettiva entità della propria competenza.
Sonia si è presa indietro le sue porcellane malconce -con effetto ditate offerto dalla casa- così sollevata all'idea di non essere stata citata per danni, da dimenticare di chiedersi se la colpa fosse proprio sua!
Più tardi, a casa, ha cercato di fare il punto della situazione, mi ha chiesto di esprimere un parere sulla marca dei prodotti usati (tutti di ottima qualità!) e di indicarle, se potevo capirlo, dove aveva sbagliato...insomma l'ipotesi che la responsabilità del fattaccio fosse da attribuirsi all'imperizia della sedicente ceramista non l'aveva neppure sfiorata! Bisogna ammetterlo: certe persone sanno vendersi bene!
Per fortuna le porcellane "maltrattate" non erano irrimediabilmente perdute: il riscaldamento a 200° aveva fatto evaporare il medium lasciando come residuo il colore polverizzato che è venuto via con una accurata pulizia ad alcool e Sonia, non senza qualche dubbio, ha accettato il consiglio di rivolgersi ad altri per la cottura.
C'è voluta un'ulteriore prova del fuoco, presso un laboratorio vero, con personale veramente qualificato per restituirle, insieme alle porcellane cotte a puntino, anche la fiducia in sè stessa.
Ora Sonia ha capito di essersi imbattuta in una degna rappresentante della categoria dei carpetbaggers, contro i quali vi avevo messo in guardia in un precedente articolo, ed ha realizzato di non avere colpe di sorta...se non un'eccessiva fiducia nel prossimo!
Non tutti i guai vengono per nuocere e, grazie a questa esperienza, Sonia ha imparato che l'olio molle, come tutti i medium ad asciugatura lenta, può produrre fumi durante le prime fasi di cottura ed è una cosa della quale non preoccuparsi.
Qualcuno però dovrebbe dirlo anche alla signora cuocio-tutto-io....... :-))
© Rossana Radaelli-22.04.07
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