Il venerdì pomeriggio partiamo per tempo perchè la gentile signora dell'ufficio prenotazioni si è raccomandata di passare alla cassa prima di recarsi all'appuntamento col medico...
Ci vogliono cinque minuti per arrivare sul posto, dieci minuti per trovare parcheggio e un quarto d'ora per individuare e raggiungere il padiglione dove è collocata l'Accettazione degli ambulatori, dopodichè prendiamo il ticket con il numerino e ci mettiamo in fila per pagare.
Dopo una ventina di minuti arriva il nostro turno e scopriamo che potevamo evitare la coda:
- Ma perchè ha preso il numero? - mi domanda la "cassiera" - e strilla, semmai ce ne fossero ancora in attesa: - I pazienti a pagamento hanno la precedenza sugli altri! -
Evito i commenti e, dopo aver saldato il dovuto, mi allontano tenendo gli occhi bassi per non incrociare lo sguardo dei presenti....ma le sento lo stesso, piovermi sulle spalle. le loro ochhiate di disapprovazione.
Finalmente arriviamo nell'ambulatorio e siamo accolte dal Dott. Botta: è un signore attempato, alto e magro infagottato in un camice ospedaliero di almeno due taglie più grande, che gli pende addosso come un abito sulla gruccia. Ci fa accomodare sulle sedie di fronte alla sua scrivania ed inizia a fare a Nella le domande di rito: se questo neo c'è sempre stato, quando ha notato il cambiamento, se la modifica riguarda la forma o il colore od entrambe le cose...
Poi le chiede di spogliarsi e sdraiarsi sul lettino mentre lui recupera, in un armadietto metallico chiuso a chiave, la scatola con il dermatoscopio. Intanto che estrae ed accende lo strumento, le spiega in cosa consiste l'esame...potrebbe risparmiarselo, dato che Nella l'ha già fatto in precedenza, ma apprezzo lo sforzo di metterla a suo agio.
E poi inizia l'esame, partendo ovviamente dal neo incriminato...
© Rossana Radaelli-19.07.08