Passo sopra al fatto che la coppia è già partita per le ferie in Sicilia -a che servono, altrimenti, gli amici?!- e il lunedì mattina contatto Annika sul cellulare.
Tralascio i convenevoli, un po' perchè non fanno parte del mio atteggiamento naturale e un po' perchè io-so-e-lei-lo-sa che non la disturberei in vacanza se non fosse successo qualcosa di grave.
Mi fa parlare con suo marito al quale spiego la situazione...
Apro una parentesi: Enzo, il marito di Annika, è uno di quei medici idealisti che qualche anno fa, posto di fronte all'aut-aut tra un lucroso ambulatorio mutualistico e l'attività ospedaliera, ha optato per quest'ultima.
Così quando gli dico che il giovanottello del Baleazzi è disposto (pagando, s'intende) ad operare Nella di lì a qualche giorno, Enzo s'indigna, inveisce contro il "ciarlatano" che pretende d'intervenire senza nemmeno sapere di che natura sia il neo sospetto e mi fa promettere che non farò toccare mia figlia da nessuno fino al suo rientro dalle ferie, tra un paio di settimane;
- Se è da operare, la opero io in ospedale - mi garantisce.
Nel frattempo, mi consiglia, posso portarla dal dermatologo per la solita mappatura dei nei attraverso l'epiluminescenza e mi rassicura citando le statistiche, che dimostrano come siano in piccola percentuale i nei che necessitano realmente d'asportazione.
© Rossana Radaelli-19.07.08