Quando frequentavo ancora le Scuole Medie avevamo tra le materie di studio l'Educazione Civica. Le lezioni ce le teneva l'insegnante di storia, una mezz'ora ogni tot ore della sua materia di punta, come era previsto dai programmi ministeriali: l'obiettivo era quello di educarci a diventare dei bravi cittadini, consapevoli dei propri diritti e riguardosi dei propri doveri.
Appresi, in una di quelle prime lezioni, che il 22 dicembre 1947 era stata approvata dall'Assemblea Costituente la Costituzione della Repubblica Italiana ed imparai a comprendere il significato del suo famoso Articolo 1: L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Ci spiegò infatti, il professore, che repubblica origina dalle voci latine res publica ovvero cosa pubblica, cosa di tutti...e non solo Cosa Nostra! n_n
Il termine democratica deriva da due parole greche, demos=popolo e kratia=potere quindi democrazia significa potere del popolo; in effetti il concetto è ribadito, nell'Articolo 1, dalla frase La sovranità appartiene al popolo seppure noi, il popolo, la possiamo esercitare nelle forme e nei limiti della Costituzione, ovvero non possiamo decidere e legiferare tutti quanti insieme, per comprensibili ragioni pratiche, così eleggiamo un ristretto numero (ristretto numero?!) di rappresentanti ai quali deleghiamo i nostri poteri decisionali....
Non ricordo però se, nelle lezioni di Educazione Civica, fummo mai ammoniti sui rischi e sulle conseguenze della responsabilità dell'incauto affidamento...
Se il potere appartiene al popolo vuol dire che il popolo è un padrone e non un servo, come hanno invece tentato di farlo sembrare quei birboni degli ideologi di sinistra. E se il popolo è il padrone vuol dire che comanda lui, che può chiedere a quel ristretto numero di suoi rappresentanti (ehmm, ristretto numero?!) di fare delle leggi che lo tutelino, che lo aiutino in caso di difficoltà, che lo proteggano dalle ingiustizie.....
Beh, se così fosse, appare evidente che qualcosa dev'essere andato storto nel canale di comunicazione tra il popolo ed i suoi rappresentanti!
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro...ma sul lavoro di chi? A scuola non ce lo spiegarono mai...Pare anzi che quel fondata sul lavoro non comparisse nella prima stesura dell'Articolo 1 e che fosse stato Palmiro Togliatti a proporre di correggerlo aggiungendo a repubblica democratica la precisazione di lavoratori....repubblica democratica di lavoratori....suona bene.....però lo sappiamo tutti che Togliatti era un comunista e naturalmente la sua proposta fu bocciata.
Anche ad Aldo Moro sarebbe piaciuto che l'Articolo 1 avesse un qualche riferimento al lavoro, ovviamente in osservanza ai comandamenti divini che stabiliscono una domenica di santificato riposo a fronte di una settimana di lavoro.....ma è noto che Moro era un democristiano di sinistra, un filo-comunista.....quindi il suo parere non era da tenere in conto.
Finalmente fu deliberato di aggiungere quel fondata sul lavoro accogliendo la proposta di uno dei più perseveranti e longevi, politicamente parlando, esponenti della DC, Amintore Fanfani......oddio, sarà stato comunista pure lui?!
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro....l'abbiamo imparato a scuola, qualcosa di vero dovrà pur esserci.....eh sì, perchè se mi guardo intorno qualche dubbio mi viene....
Vedo i parlamentari, i nostri rappresentanti (nostri?!) che fanno pic-nic a base di mortadella sui banchi di Montecitorio, vedo un capo di governo, eletto da noi (noi?!) ad una delle più alte cariche dello stato, usare della res publica come se fosse roba sua e permettersi, con uno sfoggio di dialettica degno di uno scaricatore di porto*, di dare del coglione o del farabutto a chi gli contesta la cosa, vedo tributare gli onori di un funerale di stato ad un defunto personaggio della tivù, manco fosse un benefattore dell'italica umanità, vedo le mamme sognare le figlie veline e i figli calciatori, vedo insospettabili padri di famiglia rinunciare al meritato riposo notturno per non perdere una puntata del Grande Fratello, vedo le risse tra frustrati e collerici signor Nessuno spacciate per dibattiti, vedo il dolore di pochi trasfomato in spettacolo di massa, vedo sventurati contractors buttati in pasto a chi ha fame d'eroi, vedo presuntuosi imbecilli mutati miracolosamente in opinionisti....
Dal 22 dicembre 1947 sono passati più di sessant'anni, non sarà il caso di rimodernarla questa decrepita Costituzione Italiana?!
Perchè non ci pensiamo noi, creativi che siamo, cominciando proprio dall'Articolo 1? Aggiorniamolo, adeguiamolo ai tempi: L'Italia è una repubblica imbecillocratica fondata sulla televisione...
Se riusciamo a scriverlo sui muri di Montecitorio magari ci scappa pure un servizio del telegiornale! ;-)
*P.S.. non so come sia nato il detto liguaggio da scaricatore di porto, evidentemente questa, peraltro rispettabilissima, categoria di lavoratori è nota per l'uso di un eloquio particolarmente rozzo ed inelegante....
D'ora in poi, però, dormano sonni tranquilli gli scaricatori perchè non li metteremo più all'indice come modello negativo, hanno perso il primato delle volgarità verbali, se proprio ci sarà bisogno di un cattivo esempio, basterà dire linguaggio da capo di governo...