Mia figlia aveva all'incirca dieci anni quando si trovò ad affrontare una delle crisi più "drammatiche" della sua giovane vita.
Si era nella seconda metà degli anni'90 e, benchè il personal computer avesse fatto la sua comparsa in uffici e luoghi di lavoro ormai da qualche anno, nell'ambiente domestico era ancora un oggetto semisconosciuto, presente in famiglia solo nell'eventualità che uno dei genitori se ne fosse dotato per lavorare da casa.
Attualmente effettuare una ricerca scolastica significa per qualsiasi studente andare su Internet e scaricare, grazie al copia-e-incolla, tutto ciò che serve a svolgere il suo compito.
A quell'epoca invece l'abbonamento alla Rete era cosa per pochi: era costoso e andava dosato con parsimonia perchè non esistevano tariffe flat e si pagava a consumo per tutto il tempo che si restava online.
Giocoforza che alla piccola di casa, a quei tempi unica nella sua classe ad avere un computer personale, si rendesse necessario un razionamento della banda (che non era ancora quella larga!): aveva diritto ad un'ora di navigazione la domenica mattina.
Passava il resto della settimana ad annotare su un file di testo tutti i siti che avrebbe voluto visitare la domenica (in primis quello della Barbie) e, arrivato il momento e poi trascorsa quella intensa e divertentissima ora, iniziavano le trattative all'ultimo -spegni!- da una parte e -ancora un minuto!- dall'altra.
Il bottino di quelle navigazioni era costituito prevalentemente da immagini in pixel art che la grafica in erba si accontentava all'inizio di copiare e successivamente, acquisita la sufficiente dimestichezza con il disegno bitmap, di migliorare, creando le proprie immagini personalizzate.
Occorre ammettere che aveva predisposizione ma soprattutto, lei di solito così insofferente alla disciplina (al punto che una maestra diplomata in imbecillità si era arrogata la competenza di definirla "ipercinetica") mostrava una dedizione ed una pazienza che non ci si sarebbe mai aspettate da uno spirito tanto vivace!
Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, appena finiti i compiti scolastici, sgraditi perchè imposti e recepiti più come ingiusti che ingiustificati, si dedicava alla creazione di quelle sue creaturine colorate, sempre più belle, sempre più numerose...
E poi...il fattaccio: sarà stata la stanchezza del tardo pomeriggio, sarà stata la fretta di concludere l'opera prima di cena, chissà...fatto è che nel fare pulizia dei files sul desktop la sciagurata eliminò per errore anche la cartella contenente i suoi sudati lavori e fu solo dopo aver impartito, da brava donnina ordinata, il fatidico comando "svuota il cestino" che si rese conto del disastro!
Che dire? Non credo d'aver mai più visto mia figlia così disperata, nemmeno in situazioni di vita successiva che forse avrebbero maggiormente motivato lo sconforto: i suoi singhiozzi erano così convulsi e angosciati che ho temuto un'intervento del Telefono Azzurro allertato dai vicini!
Quando, tra un singulto e l'altro, a noi genitori fu dato di capire cosa fosse successo, cercammo di consolarla in qualche modo, le promettemmo dei regalini, le garantimmo il permesso a restare su Internet un po' di più ( a volte i genitori sono più beatamente ingenui dei loro figli!)...Ma non ci fu verso di risollevarle il morale, passò la serata a piangere e ad insultare sè stessa per la stupidità del gesto affrettato che le aveva fatto perdere tutti i suoi tesori.
Per fortuna la crisi fu superata grazie a qualche dritta trovata su Internet, alla mia pregressa dimestichezza con il DOS e alla collaborazione di un collega smanettone che ci prestò il suo programma di recovery: un sabato intero di lavoro, un'ottantina e forse più di floppy disk per trasferire via via i files recuperati su un altro pc, in modo da non sovrascrivere il cestino, e il lavoro perduto fu quasi interamente ripescato...
Mia figlia salvò il tutto in una nuova cartella che rinominò "da non buttare assolutamente" e, facendo tesoro della brutta esperienza, imparò ad eseguire sempre copie di back-up di tutti i suoi lavori e a svuotare il cestino solo periodicamente, dopo averne ricontrollato il contenuto...
Sono passati molti anni, la piccola è cresciuta (a onor del vero più d'età che di taglia) e ha cambiato numerosi computers...Ma una cartella "da non buttare assolutamente" è sempre presente su ogni suo nuovo desktop! ;-)
© Rossana Radaelli-08.03.16