A me è successo una decina di anni fa, quando un amico di famiglia, vacanziero ed incosciente , tornò da un soggiorno in Tirolo portando in regalo a mio nipote quello strano utensile dell'artigianato locale.....
I risultati furono (nell'ordine): un ditino scottato, un'abbondante dose di lacrimucce, una medicazione con crema lenitiva e il sequestro del pirografo da parte della premurosa zietta...
Qualche prova, la ricerca del legno più adatto, e via!
Sono partita dai portatovaglioli per arrivare al tavolino del salotto ma.........non è ancora finita: avete idea di quanti oggetti ed arredi in legno ci sono in una casa?!
Ammettiamolo: disegnare con un ferro incandescente non viene così spontaneo come con una matita e, soprattutto all'inizio, la paura di scottarsi è tanta...però che meraviglia quel profumino di legno bruciato che ci accompagna durante la lavorazione: ci fa sentire molto più vicini ai nostri antenati cavernicoli e ai loro disegni rupestri fatti con un legnetto carbonizzato....
Fa bene,ogni tanto un ritorno alle origini, ci fa apprezzare di più questa impossibile, frenetica ma tanto comoda vita moderna! ;-)
© Rossana Radaelli-28.07.06