Il contagio dilaga!

Sembra che i malati di decomalia siano in aumento: il Ministero della Sanità ha recentemente diramato un comunicato, rivolto ai medici di base, nel quale li si invita a segnalare tempestivamente ogni nuovo caso del quale vengono a conoscenza, nel tentativo di arginare il diffondersi incontrollato della patologia.

Ma quali sono i sintomi caratteristici della malattia e com'è possibile riconoscerla al primitivo insorgere?
Dal punto di vista clinico e fenomenologico i soggetti affetti da sindrome decomaliaca presentano delle caratteristiche di base comuni:

- Spiccata sensibilità alle manifestazioni artistico-artigianali

- Limitate capacità di autocontrollo nelle occasioni di shopping creativo.

- Intolleranza al grigiore quotidiano.

- Difficoltà nei rapporti interpersonali, determinati dalla tendenza alla prevaricazione degli spazi altrui attraverso la disseminazione del proprio materiale di lavoro nell'ambiente comune.

- Disorientamento temporo-spaziale: sotto l'effetto di un attacco decorativo acuto il paziente perde la cognizione del tempo e dello spazio, arrivando a rimuovere dal livello cosciente tutto ciò che lo circonda, fattore particolarmente grave quando la cena è sul fornello.

- Incapacità ad elaborare in senso critico le esperienze hobbistiche pregresse: ogni avvenimento creativo è vissuto come nuovo e stimolante, senza confronti con il passato nè anticipazioni per il futuro.

- Turbe della memoria: difficilmente il paziente ricorda quanto ha pagato l'ultimo aggeggino creativo, specialmente quando deve renderne conto ai familiari.

- Delirio onirico, caratterizzato da allucinazioni visive nelle quali il paziente proietta come in un film tutte le creazioni che ha realizzato.

Su questi tratti, comuni a tutte le personalità decomaliache, s'innestano poi peculiarità individuali che rendono quanto mai polimorfo il quadro clinico e difficile la classificazione delle varie forme della malattia, l'incidenza delle quali è oggetto di un'indagine Istat attualmente in corso.

Attraverso un sitema di exit-pool allestiti all'uscita di cartolerie, bricocenter e colorifici, si cercherà di stabilire la distribuzione sul territorio nazionale delle differenti tipologie decomaliache e delle relative sintomatologie accompagnatorie.

Daremo notizia dei risultati non appena disponibili.


© Rossana Radaelli-01.04.07



Un fenomeno preoccupante

Il quadro clinico della sindrome decomaliacaSecondo gli ultimi dati rilevati dall'ISTAT, tre italiani su 10 sarebbero affetti da decomalia, la pericolosa sindrome caratterizzata dal compulsivo bisogno di manifestare la propria creatività attraverso l'ossessiva decorazione di oggetti di vario genere.
Le più colpite sono le donne, nella fascia d'età che va dai 23,5 ai 56,8 anni, benchè si sia osservata proprio al di fuori di questo range un'incidenza maggiore dei casi più devastanti, le temibili decomalia precox e decomalia climax, che continuano a mietere vittime tra i soggetti appartenenti a tutte le classi sociali.

Un'aumentata predisposizione ad infettarsi è stata accertata per gli individui con anamnesi familiare positiva per tale morbo: le bambine con almeno  uno dei genitori affetto dalla stessa sintomatologia presentano un rischio di contrarre il disturbo cinque volte maggiore rispetto alle loro coetanee con genitori sani!

Sembra tuttavia che anche particolari fattori ambientali, quali l'esposizione a stimoli creativi intensi, luci colorate e manifestazioni d'affetto, possano concorrere allo scatenare delle crisi decomaliache nelle forme latenti.

Ma cos'è esattamente la decomalia?
Il significato etimologico del termine aiuta a chiarirne la natura: la parola è formata da deco, dal latino decor cioè ornamento e malia dal latino malus ovvero maleficio, incantesimo, sortilegio...
La decomalia si può interpretare dunque come una sorta di maleficio che induce nei soggetti colpiti un'abnorme frenesia decoratoria.

Le cure? Purtroppo al momento non si conoscono terapie risolutive. Buoni risultati a livello sintomatologico si sono osservati in pazienti trattati con alte dosi di criticismo distruttivo ma sembra che l'effetto diminuisca nel tempo col sopravvenire dell'assuefazione.

Per prevenire gli attacchi d'ansia inventiva, spesso associati alle crisi acute, sono consigliabili impacchi locali di acqua e Vinavil (in soluzione al 50%) e la partecipazione a gruppi d'ascolto digitale (consultare la voce forum creativi su Google).

Nelle fasi avanzate della malattia può essere di giovamento al paziente la pet-therapy ovvero l'adozione e la cura di un cucciolo di blog.

© Rossana Radaelli-01.03.07